Siamo felici di annunciare la collaborazione fra l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Archivio Pippo Rizzo
Lo scorso settembre il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, Umberto De Paola e il presidente dell’Archivio Pippo Rizzo, Riccardo Gueci,  hanno firmato un protocollo d’intesa finalizzato alla programmazione e organizzazione di eventi artistico-culturali e didattico-formativi connessi alla figura di Pippo Rizzo, con l’intento precipuo di proporre un approfondimento del suo ruolo nella definizione del sistema dell’arte locale e di indagare maggiormente il contributo dell’artista nel panorama nazionale e internazionale.

Le due istituzioni si confronteranno, quindi, nel comune intento di valorizzare uno dei protagonisti siciliani più rappresentativi del Novecento, impegnandosi a promuovere, ciascuno per la propria competenza, un interscambio di conoscenze e di collaborazioni per la realizzazione di attività culturali, formative e di ricerca e per l’organizzazione e promozione di eventi e mostre in diversi luoghi della città di Palermo e non soltanto.

Asse portante di questa tanto attesa collaborazione – frutto di diversi mesi di lavoro – sarà l’organizzazione di stage, tirocini, seminari, conferenze e workshop con e per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo al fine di creare un network intergenerazionale e trasversale di formazione e valorizzazione dell’educazione e della cultura. Attraverso il coinvolgimento delle energie del territorio – dagli studenti ai professionisti del settore, dagli artisti al pubblico degli appassionati – l’idea sottesa alla partnership è la progettazione di attività pensate appositamente per la città e mirate a rafforzarne e valorizzarne l’identità culturale su più livelli di fruizione.

Il protocollo di intesa prevedrà, più nello specifico, l’attivazione di azioni di tutela, archiviazione e digitalizzazione del patrimonio artistico del maestro Rizzo, conservato all’interno di collezioni pubbliche e private sul territorio nazionale, supportando l’attività di ricerca e la pubblicazione di cataloghi con documentazione fotografica e apparati scientifici.
Sfruttando inoltre le competenze digitali degli studenti dell’Accademia in merito all’utilizzo delle nuove tecnologie dell’arte si porteranno avanti progetti audio-video votati alla creazione di una nuova e più contemporanea narrazione della figura di Pippo Rizzo e della sua pluridecennale produzione artistica.


Biografia di Pippo Rizzo

Pippo Rizzo (Corleone 6 gennaio 1897 – Palermo, 5 marzo 1964)
Energico intellettuale e artista versatile, Rizzo fu il leader del Futurismo siciliano. Dopo un lungo
soggiorno romano all’inizio degli anni Venti, durante il quale conosce personalmente Filippo
Tommaso Marinetti, frequenta e stringe rapporti di amicizia con Balla, Bragaglia, Depero, Dottori,
Prampolini, Cambellotti e altri, diffonde il ‘verbo futurista’ nell’isola, lavorando tanto sul piano
teorico – in qualità di critico e giornalista –, che pratico insieme agli amici artisti Vittorio Corona e
Giovanni Varvaro. Nel ’25 apre la Casa d’arte Futurista Pippo Rizzo, la più importante nel Sud
Italia, dimostrando un’intelligente inventiva nel campo delle arti applicate, in strettissima
correlazione con le coeve esperienze di Balla e Depero, rispettivamente a Roma e Rovereto. In
quegli stessi anni inizia una fervida – e mai interrotta – attività espositiva, partecipando fra le altre
alla XV Biennale di Venezia del 1926, la prima con una sala futurista. Negli anni Trenta comincia ad

avvicinarsi ai modi stilistici della corrente Novecento, promossa da Margherita Sarfatti, guardando
soprattutto alla poetica di Carrà e al suo ‘realismo magico’. Contestualmente viene nominato
direttore dell'Accademia di Belle Arti di Palermo. Durante i difficili anni della guerra si trasferisce
con la famiglia a Roma, dove sarà prima docente e poi direttore dell’Accademia di Belle Arti. Qui
stringe, tra via Margutta, via del Babbuino e il Caffè Aragno, rapporti con artisti quali De Chirico,
Tosi e Greco, e con i maggiori galleristi della capitale, con i quali collaborerà fino agli ultimi anni di
vita. Dal secondo dopoguerra è sistematicamente invitato a molteplici edizioni della Biennale di
Venezia e alle Quadriennali di Roma e, anche una volta tornato in Sicilia, continua ad essere
presente a centinaia di esposizioni, sia in Italia che all’estero.