FAITH

MOSTRA COLLETTIVA

a cura della prof.ssa Virginia Zanetti
in collaborazione con la prof.ssa Emilia Valenza

— opening 6 giugno ore 18.00 —

6 giugno — 13 giugno 2024

orario apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 — 13.00

Cappella dell’Incoronata
Museo Riso — Palermo
Via Incoronazione, 13
90134 Palermo PA

Inaugura mercoledì 6 giugno 2024 la mostra collettiva FAITH delle studentesse e gli studenti del triennio e biennio di decorazione, progettazione della moda, scultura e didattica dell’arte dell’Accademia di belle arti di Palermo.

La mostra mira ad esplorare e riflettere sulle varie declinazioni del concetto di fede nell’era del capitalocene, parola usata da Nicolas Bourriaud nel suo libro Inclusioni, Estetica del capitalocene, intesa come l’epoca in cui  le conseguenze negative del sistema capitalista si riverberano costantemente sul piano economico-sociale, culturale e gravemente su quello ambientale.

Gli Student* del corso hanno indagato le varie declinazioni dei concetti di Fede e Fiducia attraverso vari linguaggi e mezzi espressivi, tramite un processo creativo caratterizzato da un recupero compulsivo di simboli e dalla creazione di archivi di immagini. Alla base dei lavori esposti ci sono dei collage, elaborati secondo la metodologia del “limite” munariano, la casualità surrealista e il lavoro condiviso e utilizzati come matrici su cui sviluppare le opere. Il processo messo in atto sviluppa una modalità compositiva che aiuta a far emergere visioni e concetti di fedi soggettive ed allo stesso tempo collettive, nella consapevolezza di vivere in questo tempo connotato  dalla crisi climatica, dalle pandemie e dalle guerre che lo devastano.

FAITH diventa dunque la reinterpretazione personale e collettiva di tematiche sociali universali, ma anche di visioni identitarie contemporanee.  In una società nella quale siamo continuamente bombardati da informazioni, immagini e comunicazioni, ma ci ostiniamo a rimanere connessi, e in cui nessuna presenza risulta indispensabile, proprio perché dobbiamo considerare l’ipotesi di una sua sparizione, l’esposizione a cui abbiamo dato vita si è originata, attraverso una sorta di flusso di coscienza, all’insegna di un’estetica strabordante. Il “lontano” metafisico di un tempo si vede così soppiantato dall’infinito di informazioni, immagini, oggetti, strategie di postproduzione dei giovani artisti che prediligono una modalità operativa di recupero e riciclo di idee, concetti e materiali. Ne risulta una mostra piena e varia che vuole essere metafora della “densificazione” del mondo.

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ufficio-comunicazione@abapa.education — coordinatore prof. fausto Gristina