Lines of Violation LOV.

L’eredità delle ‘Comfort Women’
tra arte e diritti umani

A cura di Jonathan Sisson e Maria Antonietta Malleo

23 giugno-14 luglio 2023
Cappella dell’Incoronata e Biblioteca di Palazzetto Agnello, Via Incoronazione 13, Palermo
Inaugurazione 23 giugno 2023, h. 18.30

Orari di apertura
Lunedì-venerdì h. 9.00-13.00

Fotografie e testi Jonathan Sisson
Disegni Andrew Ward

Traduzioni Enrico Lo Baido
Progetto grafico Sabrina Ganci, Martina Macaluso, Silvia Vannini Parenti x l’Ufficio Comunicazione
dell’Accademia di Belle Arti

 

Ho pensato a come vorrei che tu disegnassi le mie mani.
Una mano chiusa, perché ho taciuto sul mio passato per
cinquant’anni; l’altra mano aperta, perché ora posso parlare
liberamente di quello che mi è successo.
Dichiarazione di una ex “Comfort Woman”, Filippine 1999

 

Lines of Violation LOV presenta il progetto artistico partecipativo ideato da Jonathan Sisson per sostenere
la campagna a favore delle donne vittime di violenza sessuale (Comfort Women) durante la Seconda Guerra
mondiale nel contesto del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
La mostra è un esempio dell’interazione tra arte e diritti umani e del potenziale dell’arte nella trasformazione
dei conflitti e nella lotta per la giustizia sociale, un’innovativa linea di ricerca cruciale nelle politiche culturali
ed educative globali contemporanee e oggetto della sperimentazione di reti internazionali di artisti,
accademici, attivisti.
Il percorso espositivo nella Cappella dell’Incoronata mette in evidenza la complessità del dibattito sui diritti
umani, accostando alle dichiarazioni ufficiali degli esperti e dei rappresentanti governativi la presenza delle
vittime. Con i loro volti, le loro voci e le loro parole, evocati da fotografie storiche e contemporanee, dalle
registrazioni audio dei loro racconti e dai disegni delle mani, le donne diventano testimoni e protagoniste di
un processo artistico trasformativo.
Nella Biblioteca di Palazzetto Agnello un’importante documentazione sulla questione delle “Comfort
Women”, sulla campagna per il riconoscimento dei loro diritti, e sull’installazione e la metodologia
partecipativa di Lines of Violation LOV introduce l’esposizione.

 

L’installazione è il risultato di quasi un decennio di sostegno alla campagna delle vittime di schiavitù sessuale
militare da parte del Governo imperiale giapponese durante la Seconda guerra mondiale, presso la
Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra… Occorreva una diversa ‘presenza’ delle donne –
qualcosa in grado di evocare simpatia per la loro sofferenza, ma anche comprensione per la loro lotta,
qualcosa… che avrebbe ricordato alla comunità internazionale che i diritti umani riguardano gli esseri umani…
Con Andrew Ward decidemmo di recarci in Asia per incontrare le ex “comfort women” e di iniziare assieme a
loro un progetto che avrebbe parlato delle loro vite in una maniera unica… Oltre 55 donne, da Taiwan, dalla
Corea e dalle Filippine, accettarono di partecipare… Incontrare le donne nelle loro case fece nascere
un’atmosfera intima, di fiducia, la quale, a sua volta, permise all’artista di toccare le loro mani mentre le
disegnava. E’ questa intimità che costituisce il cuore dell’installazione. (Essa) non riguarda soltanto la
questione della campagna delle “comfort women”. Piuttosto è un tentativo di creare uno spazio nel quale le
storie di vita di ciascuna e di tutte le donne che hanno subito abusi sessuali – e il loro dolore e lo sforzo per
affermare la loro dignità e diritti di esseri umani- possono essere visti e ascoltati, poiché si intrecciano ad un
livello molto intimo e personale. Allo stesso tempo l’installazione rappresenta uno spazio per nuove forme di
dialogo tra il “femminile” ed il “maschile” e pone la questione se una più giusta forma di interazione personale
e sociale tra donne e uomini si possa sviluppare sulla base del rispetto reciproco, della compassione e, si,
dell’amore.

Jonathan Sisson

 

Artista e attivista per i diritti umani e diplomatico per il Dipartimento Federale degli Affari Esteri del Governo
Svizzero, Jonathan Sisson (USA/Svizzera) ha condotto iniziative svizzere multilaterali alle Nazioni Unite a
Ginevra e New York. Ha operato per la risoluzione dei conflitti nei Balcani occidentali, nel Caucaso del Nord,
nelle Filippine e in Centro America, sviluppando una metodologia olistica nei processi di riconciliazione e nella
giustizia di transizione (“Dealing with the Past”), dei quali è uno dei maggiori esperti.

 

Una produzione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo in collaborazione con Riso. Museo
regionale d’Arte moderna e contemporanea di Palermo

 

Accademia di Belle Arti di Palermo
Direttore Umberto De Paola
Presidente Leonardo Di Franco
Vicedirettore Daniele Franzella

Riso. Museo regionale d’ Arte moderna e contemporanea di Palermo

Direttrice Maria Maddalena De Luca
Coordinamento mostre ed eventi settore educazione
Rosaria Raffaele Addamo
Tatiana Giannilivigni
Daniele Licciardello
Francesco Piazza
Comunicazione web, social media
Lorenzo Calì
Francesco Piazza
Patrizia Rugnetta
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tatiana Giannilivigni
Fotografia
Fabio Sgroi
Restauro
Barbara Risica
Supporto tecnico eventi e sicurezza lavoratori
Angelo Palma
Coordinamento personale
Gioacchino Busetta
Accoglienza e fruizione
Personale ASU
Supporto allestimenti, movimentazione e piccola manutenzione
Personale di “Emergenza Palermo” ex PIP

Si ringraziano
Lorena Amodeo, Marco Battaglia, Daniela Bigi, Mô Bleeker, Pietro Calligaris, Susanna Costantino, Giulia
Govoni, Nicolò Fiume, Rosario Li Causi, Alessandra Longo, Bruno Malleo, Marco Messina,
Onella Privitera, Angelo Zambito