Fenomenologia delle arti contemporanee prof. Marcello Carriero

Notizie da Stella

Una conversazione con Flavio de Marco

 

lunedì 31 maggio 2021

ore 15.00

 

Il pittore italiano Flavio de Marco (Lecce, 1975) da vent’anni riflette sul mondo contemporaneo come luogo in cui la nostra visione è filtrata attraverso schermi onnipresenti e immagini standardizzate. Flavio utilizza lo schermo del computer come cornice per rappresentare il mondo di oggi e indaga questo spazio virtuale come un nuovo modello per la pittura. L’orizzonte piatto e immateriale dello schermo sostituisce una realtà tridimensionale con cui il linguaggio della pittura è sempre stato sfidato. La profondità fisica creata nel Rinascimento viene sostituita da immagini bidimensionali e transitorie, che vediamo da finestre che si aprono l’una sull’altra comprimendo lo spazio in una visione ravvicinata sullo schermo, mostrando la precarietà di un mondo ridotto a un’esistenza digitale. È il 1999 quando Flavio de Marco ha iniziato a dipingere una serie di schermi neri e grigi, uno scheletro geometrico di cornici vuote su tela, qualcosa da guardare piuttosto che da usare, un paesaggio del 21 ° secolo. Negli anni, negli schermi di De Marco sono cominciate ad apparire immagini, ispirate da pubblicità e rappresentazioni turistiche: “fast-landscape”, una visione semplicistica del nostro pianeta raggiungibile con un semplice clic del mouse. Queste immagini schematiche incontrano l’eredità della storia dell’arte che nasce dalla variazione delle tecniche e dai motivi utilizzati da De Marco. Ecco, quindi, un patchwork di riferimenti artistici che evoca una sorta di “photoshop per pittori”. Le sue opere sono caratterizzate da una fascia verticale, dai segni di errore di una macchina da stampa o una striscia grigia nella parte superiore del telaio, barra dei comandi di un computer. La “Screen life” di de Marco è promemoria della nostra esperienza proiettiva e disincarnata del mondo.