Il 16 settembre scorso è iniziata la rivoluzione delle donne iraniane. La causa scatenante è stata la morte della ragazza curda Mahsa Amini, arrestata dalla cosiddetta polizia morale perché portava scorrettamente l’hijab e detenuta fino alla morte causata dalle percosse subite in carcere.

Le proteste che ne sono scaturite hanno dato vita a un movimento spontaneo e diffuso nel Paese, che chiede diritti civili e libertà politiche e la fine del sistema della Repubblica Islamica. A guidare questa rivolta generazionale sono le donne, spesso giovanissime.

Appena iniziata la rivolta ha assunto un carattere femminista, ma questa non è solo una lotta per la libertà delle donne. Le giovani donne, le pioniere della rivoluzione chiedono, ancora una volta, giustizia e uguaglianza ma chiunque pronunci le parole – Zan, Zendegi, Azadi – chiunque compia gesti dirompenti per il regime – come baciarsi pubblicamente, in mezzo al traffico di Shiraz – sa che sta lottando per la libertà di tutti. Non c’è divisione, non c’è tipizzazione in questa rivolta. Riuscire a darne un carattere è quasi impossibile.

È una lotta del popolo, una lotta trasversale.

L’arte è lo specchio della libertà e da sempre riflette sulle grandi questioni che riguardano i diritti civili, ma anche grandi concetti universali come la vita e la morte. Per tale regione pensiamo sia opportuno esprimerci su una questione , che solo geograficamente ci è distante, mentre tocca da vicino la nostra idea di rispetto della dignità personale, dell’affermazione identitaria, dell’autodeterminazione di un popolo sul proprio territorio.

[…] se qualcuno vi chiede l’odore del muschio, sciogliete i vostri capelli e dite: è cosi.

ZAN ZENDEGI AZADI.

Collettiva di ABAPA per la libertà

È il titolo (e sottotitolo) della mostra che abbiamo pensato per sottolineare l’impegno dell’arte e della nostra Accademia su un tema così importante, e per testimoniare la nostra solidarietà e vicinanza alla lotta delle donne e dei giovani iraniani.

— Museo Riso (Spazio foresteria e vetrine)
— Cappella dell’Incoronazione
— Biblioteca di Palazzetto Agnello

Opening — 7 MARZO 2023 ore 17.30

8 MARZO
16 APRILE 2023

Le opere, in gran parte realizzate per la mostra, riflettono sull’idea di libertà, di oppressione del corpo femminile e della dignità della donna. Ma sono, in coro, un inno alla libertà.

OPERE DI:

Giuseppemanuel Abella
Cristina Adamo
Gloria Agnello
Celeste Asaro
Martina Carollo
Claudia Cordaro
Cristina D’Alessandro
Ester Giotti
Dominic McElwee
Annarita Maretta
Tina Pakdamangohari
Valentina Perrone
Laura Poma
Sonia Priulla
Ilaria Ricciardi
Floriana Romeo
Monia Ruggeri
Daria Simona Ruffino
Rossella Salvaggio
Sofia Tumminia
Claudia Villani

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Ideazione — Emilia Valenza, in collaborazione con: Fulvio Di Piazza, Daniele Franzella, Emanuele Gizzi, Rosa Persico, Luca Pulvirenti, Sandro Scalia

Testi e co-curatela — Martina Sanzeri e Marcello Nocera (corso in Didattica Museale II livello)

Allestimento — Manuela Anselmo, Martina Campanella, Simona Tarantino – Corso di Exhibition Design (II livello) – prof.re Pietro Airoldi

Grafica — Roberto Patti e Silvia Esposito per l’Ufficio Comunicazione – coordinamento prof Fausto Gristina