Angeli in biblioteca
4—5 Ottobre 2024
Aula Ducrot
h 19:30
Cantieri Culturali
alla Zisa
Via Paolo Gili, 4
Palermo
Rilke, nelle sue Elegie Duinesi, ha interrogato gli Angeli, e le sue domande non hanno avuto risposta, perché le avessimo noi. Wim Wenders ce li ha mostrati e, dal Cielo sopra Berlino in poi, non li abbiamo più immaginati in altro modo, se non con lo sguardo e il cappotto nero di Bruno Ganz.
Dalle parole di Peter Handke, co-autore con Wenders della sceneggiatura, dalla forza anche politica delle sue visioni e dai nostri numerosi riferimenti fotografici, a partire dalla biblioteca di Londra bombardata nel 1941, è nato Angeli in biblioteca, in un luogo visionario abitato da anime che qui si sono riunite con l’illusione che ancora la poesia sia un forte antidoto alla realtà, oggi tragicamente in guerra. I libri ridotti in macerie, oggetti spesso violentati, bruciati, seppelliti dalla follia degli uomini, la loro esplosione in fogli indistinti nei cieli tragici della storia, trovano qui una resurrezione proprio grazie all’intervento degli Angeli.
È proprio il dolore per questo eccessivo distacco dalla storia che ci ha portato a ricercare un’unità fondamentale dimenticata, una sorta di strada sotterranea che possa ricondurre alla luce una vita altra, illuminandone anche gli angoli oscuri della nostra natura umana. Una di queste è il ritorno all’infanzia in quanto punto di partenza di una lunga serie di esperienze, un momento della vita in cui si è stati a contatto col passato nelle vesti degli avi e dei nonni, delle loro storie, dei loro fantasmi, di quei poeti che con i loro versi sollevarono le masse e cacciarono gli zar.
Da questo immaginario siamo partiti con i nostri allievi di regia, scenografia, costume e illuminotecnica. Un processo di formazione che ha generato un livello di ideazione e di realizzazione a servizio di una esperienza teatrale totale, durata un anno. Come sempre ci siamo allontanati dal dato naturalistico e dalla visione oggettiva della realtà, abbiamo imparato a vedere come vedono i poeti. Abbiamo accettato la vaghezza del sogno e la dismisura del mondo. Gli uomini possono essere anche così, pieni di paura per quella trasparenza angelica che comunque è impossibile, e direi inutile, negare.
A tutto questo gli attori del laboratorio teatrale di Area Madera hanno dato voce, corpo e anima, mutando spesso natura. Angeli ed Esseri Umani insieme come i due lati della stessa figura, e spesso nel silenzio, “un silenzio non come lo intendiamo noi, ma come lo intende Dio.”, dice Rilke.
Claudio Collovà, Antonella Conte, Francesca Pipi, Liliana Iadeluca