DICHIARAZIONE CONTRO I CONFLITTI E PER UNA CULTURA DI PACE
Il Consiglio Accademico dell’Accademia di Belle Arti di Palermo condanna la guerra ed esprime profonda preoccupazione per gli effetti dovuti alla normalizzazione del ricorso alla violenza e alla sua logica autodistruttiva nella risoluzione dei conflitti.
Si tratta di un processo di pericolosa regressione storica che mina i progressi conseguiti dopo la Seconda guerra mondiale, con una visione di pace, riconciliazione e coesistenza affidata alle Costituzioni degli Stati che rifiutano la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, come l’art.11 della nostra Costituzione, e al progetto delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, quest’ultima promotrice di un’importante trasformazione educativa e culturale anche grazie al programma di formazione e cooperazione internazionale Erasmus.Questa tendenza involutiva contraddice il senso più profondo della cultura, che è espressione di consapevolezza dell’interconnessione tra civiltà, popoli ed esseri viventi, e lo scopo di ogni progetto educativo, per sua natura finalizzato alla costruzione della pace attraverso lo sviluppo creativo e armonioso degli individui e delle società.
Il Consiglio Accademico condanna la distruzione delle istituzioni educative, artistiche e culturali dei paesi martoriati dalla guerra, in Palestina, in Ucraina e nelle altre aree di crisi del pianeta, ed esprime vicinanza e solidarietà alle comunità accademiche, agli studenti, ai colleghi, agli artisti e alle popolazioni civili.
Il Consiglio ribadisce inoltre l’importanza della tutela e promozione del libero dibattito e dello sviluppo del pensiero critico all’interno delle istituzioni di alta formazione, in risposta ai pericoli dell’intolleranza e della violenza, e la necessità dell’educazione al dialogo e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti sin dalle giovani generazioni.
Consapevole della forza trasformativa dell’azione educativa, il Consiglio Accademico dell’Accademia di Belle Arti afferma pertanto il suo impegno a promuovere l’educazione alla cultura della pace e della nonviolenza, ricordata dal Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno e rilanciata a livello internazionale dall’UNESCO nel novembre 2023 con la nuova “Raccomandazione per l’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile”, che esorta gli Stati membri e la società civile all’introduzione di contenuti di pace e diritti umani in ogni ordine e grado dei sistemi educativi, uno dei più importanti obiettivi dei Sustainable Development Goals 4.7 delle Nazioni Unite.