LA NARRAZIONE DELLO SPAZIO
Sei incontri online per una riflessione aperta a più voci sulla costruzione del nostro immaginario ed insieme anche una riflessione sull’abitare (nei tempi del coronavirus). Il Cinema, Il Teatro, la comunicazione visiva come strumenti narrativi attraverso cui costruire una poetica dello spazio e dare voce al nostro bisogno di abitare.
Marzo — Giugno 2021
a cura di Maia Rosa Mancuso/Antonella Conte
Studio Azzurro / Leonardo Sangiorgi
Musei di narrazione: percorsi interattivi e affreschi multimediali.
“Gli ambienti sensibili, sperimentati da Studio Azzurro in ambito artistico dal 1994, creano un dialogo aperto tra elementi fisici e dimensioni immateriali mediato dal dispositivo interattivo.
Il concetto d’ambiente sensibile, prolungato nel progetto di museo, è inteso come luogo di relazione tra componente virtuale e presenza fisica.
E’ un habitat narrativo, dove la persona viene chiamata a un ruolo attivo e in cui si predilige una fruizione collettiva in modo che il racconto proceda per effetto di più decisioni e che accanto alla relazione uomo tecnologia rimanga, fortissima, anche quella tra uomo e uomo.
I dispositivi interattivi sono interfacce naturali, che reagiscono senza l’uso di protesi tecnologiche, ma attraverso modalità comunicative tradizionali – il tatto, la voce, un gesto, etc.- così da creare una condizione di maggiore naturalezza.
Il museo diviene sempre più un luogo dinamico non solamente destinato alla raccolta e all’esposizione, che segna il passaggio da un’idea di museo di collezione a quella di museo di narrazione.”
Studio Azzurro
Leonardo Sangiorgi – Studio Azzurro
Diplomato all’Accademia di Brera, fonda nel 1982 Studio Azzurro con Fabio Cirifino e Paolo Rosa, a cui si aggiunge poi Stefano Roveda.
Studio Azzurro è unanimemente considerato uno dei laboratori di videoarte e di sperimentazione visiva più importanti al mondo. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.
La ricerca artistica, all’inizio, si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni, in cui viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, perseguendo l’intento di rendere centrale lo spettatore ed i percorsi percettivi in cui è inscritto. Nel 1995 si delinea un nuovo e fondamentale interesse per le questioni dell’interattività e del multimediale, con la realizzazione di una serie di lavori definiti ambienti sensibili.
Il confronto con i valori della memoria fa nascere un nuovo ciclo di opere, chiamato Portatori di storie, in cui viene sperimentata una forma di interattività che vede il visitatore coinvolto, con modalità fortemente partecipative, nella scoperta del territorio locale, attraverso il racconto dei suoi abitanti.